Transizione digitale e formazione del personale scolastico (D.M. 66/2023)

Il DM 66/2023 prevede lo stanziamento di risorse destinate alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado per la realizzazione di progetti legati alla Didattica Digitale Integrata e per la formazione alla Transizione Digitale del personale scolastico. Queste risorse sono parte della Missione 4, Componente 1 del Piano Nazionale di ripresa e Resilienza (PNRR), finanziato dall’Unione europea – next Generation.

I tempi sono ormai maturi, non è possibile rimandare e pensare che le nostre istituzioni scolastiche non siano coinvolte in prima persona nella promozione della transizione digitale. Nell’era dei figli digitali la scuola deve tenere il passo, diviene indispensabile che l’offerta formativa si adegui ed evolva dal proprio interno andando a coinvolgere tutti i suoi organi.

Già la pandemia aveva richiesto alla scuola, ancor più rispetto ad altre istituzioni, di adattarsi e riorganizzarsi completamente in tempi brevi, non è stato semplice ma nell’emergenza la scuola ha dato prova di rispondere alle necessità emerse.
Risolta l’emergenza sanitaria, tante sono le realtà lavorative che hanno fatto tesoro dell’esperienza e modificato la propria organizzazione interna e modalità di lavoro. Invece, la scuola, tornati alla normalità, corre il rischio di involvere e perdere quella spinta evolutiva ormai assolutamente indispensabile.

Le istituzioni scolastiche per veicolare contenuti ed obiettivi della Transizione Digitale, in linea con i traguardi del Decennio Digitale Europeo e dell’Agenda 2030 dell’Onu, devono diffondere pratica e cultura portando il cambiamento al proprio interno.
Qui si inserisce il DM 66/2023 che ripartisce risorse per realizzare progetti legati alla Didattica Digitale Integrata e per rafforzare le competenze digitali dei docenti, del personale amministrativo e del personale ATA in coerenza con i quadri di riferimento europei per le competenze digitali dei cittadini DigComp 2.2 e per i docenti col quadro di riferimento per gli educatori DigCompEdu.

Cosa prevede il Decreto Ministeriale 66 del 2023?

Cosa prevede il Decreto Ministeriale 66 del 2023?

Il DM 66/2023 vuole consolidare la DID (Didattica Digitale Integrata) come costituente stabile del sistema educativo per supportare la Transizione Digitale e avviare modelli didattici innovativi, insieme all’utilizzo di strumenti tecnologici sempre più specifici; tutti ingredienti per una scuola inclusiva attenta alle parità di genere e capace di affrontare ed accogliere le diverse esigenze.

Il Bando “Formazione per la Transizione Digitale” in breve

Ma vediamo in sintesi cosa prevede il bando Formazione per la Transizione Digitale.

Formazione per la Transizione Digitale - Obiettivi

Obiettivi

L’obiettivo principale del Bando è quello di volere realizzare percorsi formativi sulla Transizione Digitale nella didattica e nell’organizzazione scolastica.

Formazione per la Transizione Digitale - Destinatari

Destinatari

I destinatari di questi percorsi formativi saranno:

  • Dirigenti scolastici;
  • Direttori dei servizi generali;
  • Amministrativi;
  • Personale ATA;
  • Docenti;
  • Personale educativo.

Quindi tutto il personale scolastico presente nelle scuole.

Formazione per la Transizione Digitale - Tipologia di attività

Tipologia di attività

Le tipologie di attività, che interesseranno i percorsi formativi, si dividono in tre principali categorie:

  1. Percorsi di formazione sulla Transizione Digitale
    I corsi potranno tenersi in presenza, on line o in modalità ibrida per un minimo di 15 persone.
  2. Comunità di pratiche per l’apprendimento
    Promuove lo scambio, la produzione, la condivisione e ricerca di metodologie e pratiche innovative di transizione nella scuola rivolte alla didattica e all’organizzazione e all’amministrazione.
  3. Laboratori di formazione sul campo
    Consistono in formazione in forma laboratoriale di affiancamento sull’utilizzo efficace delle tecnologie e metodologie didattiche innovative (erogati in presenza per un minimo di 5 persone).

Dunque, le risorse del PNRR destinate al Bando DM 66/2023 rappresentano una preziosa occasione per la comunità scolastica per avviare un processo di cambiamento culturale sulla Transizione Digitale dal proprio interno ed essere in grado di trasferirlo ai bambini e ragazzi che la popolano.

Che cos’è la Didattica Digitale Integrata? E che differenza c’è tra la DID e la DAD?

Che cos’è la Didattica Digitale Integrata? E che differenza c’è tra la DID e la DAD?

La scuola deve orientarsi verso la Didattica Digitale Integrata (DID) che è diversa dalla Didattica a Distanza (DAD); i due modelli di insegnamento utilizzano tecnologie digitali ma si svolgono in modalità diverse.

La DID vuole rendere l’insegnamento più flessibile, integrando l’utilizzo degli strumenti e della tecnologia nel processo di apprendimento in aula.
La formazione potrà ricorrere all’uso di piattaforme digitali, e-learning, potrà realizzare laboratori virtuali e servirsi di materiali digitali quali testi, video, interfacce adattive, intelligenza artificiale ma sempre nell’idea di compartecipare al processo di apprendimento che si svolge in presenza.

Al contrario la DAD prevede che l’insegnamento si svolga totalmente a distanza in assenza degli alunni in aula, si svolge quindi attraverso piattaforme e-learning per videoconferenze e gli studenti e i docenti interagiscono solamente attraverso gli strumenti digitali.

La DAD è stata provvidenziale durante la pandemia in quanto ha garantito la prosecuzione delle attività scolastiche ed evitato il totale isolamento. Ha sicuramente segnato un passaggio che, sarebbe stato comunque inevitabile, ma che ha contemporaneamente permesso al nostro paese di toccare con mano la potenzialità di certi strumenti, le va riconosciuto una funzione di traghettamento verso un cambiamento.

All’interno del sistema scolastico la DAD ha svolto ed esaurito il suo scopo garantendo la continuità dell’insegnamento in un momento in cui non sarebbe stato possibile fare diversamente e potrà continuare ad essere usata qualora ci siano emergenze o impedimenti alla partecipazione fisica degli studenti.

Perché un docente dovrebbe integrare le tecnologie digitali nella propria attività didattica?

Perché un docente dovrebbe integrare le tecnologie digitali nella propria attività didattica?

Ma allora cosa rende la Didattica Digitale Integrata un modello di insegnamento preferibile su cui concentrare tempo e risorse?
La DID è una metodologia che favorisce l’apprendimento per molti aspetti, tra i più rilevanti certamente lo è il suo potere di promuovere l’inclusione scolastica. I docenti, infatti, con la DID possono adattare la metodologia e i materiali che potranno diversificarsi in relazione ai bisogni specifici dei loro allievi, favorendo la loro inclusione e il loro apprendimento.
Una facilitazione per tutti gli studenti e in particolare per tutti quelli con disturbi specifici di apprendimento, disabilità fisiche e o cognitive.

La Didattica Digitale Integrata rappresenta anche l’occasione di un rinnovamento dell’insegnamento permettendo la collaborazione, la condivisione, l’integrazione e scambio di strategie e materiale didattico all’interno della scuola ma anche allargandosi ad altre realtà scolastiche. Siamo di fronte a nuove modalità di apprendere e trasferire contenuti, non bisogna averne paura rimanendo attaccati alle metodologie tradizionali.

I docenti devono imparare ad integrare le loro competenze con i nuovi linguaggi, di cui i ragazzi sono più esperti, imparare a mantenere in sinergica relazione ed equilibrio i contenuti disciplinari con strumenti e metodologie innovative che devono funzionare anche da stimolo di rinnovamento. Ma la grande forza della Didattica Digitale Integrata sta anche dell’avvalersi del potenziale digitale pur rimanendo un insegnamento che si svolge in presenza in quanto la formazione è un processo di cambiamento molto faticoso e personale ma è un percorso di gruppo che non può svolgersi nell’isolamento.

Certamente perché sia efficace non può essere improvvisata ma necessita di un‘attenta programmazione e dell’aggiornamento professionale di tutto il personale scolastico. Ecco come il bando dm 66/2023 del PNRR con la formazione sulla Transizione Digitale supporta l’accessibilità, l’inclusione e il rinnovamento della formazione scolastica.